di Michele D'Elia
Se
Caporetto e Vittorio Veneto sono le metafore e la poesia della nostra storia
recente, la vittoria della Bainsizza ne è la prosa. Continua la nostra
indagine su fatti universalmente noti, ma spesso riportati in maniera grossolana.
artificiosa e conformistica. Niente elucubrazioni, solo essenziale cronaca in
onore dei Soldato italiano. Né può essere diversamente. Per noi. Alziamo la
coltre del silenzio interessato ed ingeneroso verso i nostri soldati.
-Prodromi.
Sesta battaglia dell'Isonzo. 9 agosto 1916. Entriamo a Gorizia. Gli Imperiali
si arroccano a nord della città e sbarrano la strada per Trieste e Lubiana.
Cadorna, pressato dagli Alleati. sotto scacco. concepisce un attacco risolutivo
per alleggerire il fronte occidentale. Egli intende conquistare l'altopiano
della Bainsizza. nelle Alpi Giulie. territorio slavo, e contemporeanamente
attaccare sul Carso.
Altopiano
della Bainsizza - Coordinate geografiche. La Bainsizza si estende per
200 km .
E’ limitata ad ovest dall'Isonzo, ad est dall'Idria e a sud-est dal vallone di
Chiapovano, che lo separa dalla selva a di Tarnova. L'altezza media è di 500-600 metri , ad est si eleva
a un picco di 1000 metri .
L’attacco,
secondo il piano del Comando Supremo, elaborato dal generale Luigi Capello,
comandante la II Armata ,
prevede:
1 –
la III Armata ,
Duca d'Aosta, avrebbe continuato l'attacco sul Carso per prendere l'Altopiano
del Comen;
2
- la Il Armata ,
avrebbe avuto per obbiettivi la
Selva di Ternova e 1’Altopiano della Bainsizza. Circa la
testa di ponte austriaca di Tolmino, a nord, obiettivo ultimo e più importante,
il Comando Supremo lascia al generale Capello "la facoltà di definire
l'estensione dell'azione verso sinistra". " Questa libertà d'azione
si rivelerà un errore. Tuttavia, il comando ed il controllo delle operazioni
risulteranno ben armonizzati.
Le
forze nemiche in campo. Contrasta il nostro schieramento la V Armata austro-ungarica
[Isonzoarmee - ISA] più le riserve, generale Svetozar Boroevic von Bojna, il
più brillante e acuto dei capi militari imperiali.
Il
XXIV Corpo d'Armata, perno della manovra sulla Bainsizza Caviglia prepara il
piano specifico per la presa della Bainsizza: 1) Passaggio dell'Isonzo;
occupazione dell'orlo dell'altipiano fra Semmer e lo Jelenik; 2) Successivamente,
prosecuzione dell'azione verso il margine del vallone di Chiapovano
(Caviglia,
op. cit. pag. 55)
Il
XXIV dispone delle divisioni- 47°, generale Fara; 60°, generale Novelli, 66°
generale Squillace; e dei battaglioni alpini Monte Tonale e Pasubio. (pag.
50-51)
Da
nord a sud sono così schierate: 47° da Ronzina al ponte di Canale e 60° da
Canale ad Anhovo, segue la 66à. Per Caviglia da troppo tempo le offensive
sull'Isonzo vengono lanciate "contro un tratto di fronte provato e
riprovato... sicché non sarà possibile agire per sorpresa -. (Caviglia, pag.
23)
Fanti
e Artiglieri. Si integrano sotto il profilo operativo e psicologico. Per la
fanteria, mai reintegrata del tutto, dal Carso all'Isonzo, Caviglia fa
quest'esempio: "... La [brigata n.d.r.] Bari nel 1915 restò per 75 giorni
di seguito nel settore più pericoloso, in quel torno di tempo di tutta la
fronte, quello del San Michele, ed in quei due mesi e mezzo perdette 6.500
uomini e 750 ufficiali. Discesa dal Carso, dopo la 3° battaglia dell'Isonzo.
rognosa e pedicolosa, vi ritornò nelle stesse condizioni tre giorni dopo con
gli effettivi ridotti a un terzo. Quando si vuol parlare della fanteria
italiana, bisogna sapere queste cose". ( Caviglia, op. cit. pagg.
44-51-52)
Il
piano generale, semplice e geniale prevede: gli attacchi ai Monti Kuk e Jelenik.
quota 711; il gittamento di sei ponti e di alcune passerelle per il passaggio
dell'Isonzo. (pagg. 57-58)
L’Isonzo:
teatro delle operazioni: la valle dell Isonzo. nel tratto di fronte assegnato
al XXIV Corpo e formata da fianchi montani boscosi d’altezza variabile, da 300 a 600 metri sul fiume, il
quale scorre incassato tra le due rive. Queste. a monte di Alba, diventano
rocciose e a picco sul letto del fium... (pag. 60) L’Isonzo, largo dai 20 ai 45 metri e profondo da 1 a 3 metri . con una velocità
che varia da 2,50 metri
a 3,50, si presenta come inguadabile. ma non per i nostri pontieri.
Scopi
essenziali. Passare dalla riva destra alla riva sinistra dei fiume, prendere la Bainsizza e Tolmino.
Queste operazioni presupponevano l’occupazione del vallone di Chiapovano. L’estensione
dell'altopiano consentiva, per la prima volta una battaglia manovrata sulla
fronte italo-austriaca. L'osservazione aerea ci consente di risparmiare vite
umane e piazzare l’artiglieria in funzione dei bersagli riconosciuti ed
inquadrati.
Il
concetto d'insieme sta nell'uniformità operativa dei tre Corpi d'Armata, sino
al gittamento dei ponti.
La
difesa austriaca presenta sulla riva sinistra dell'Isonzo a% avamposti di
osservatori ed era scientificamente ordinata su tre linee, dal basso verso l’alto:
I.
prima linea di difesa alle spalle degli ossenatori. con mitra liatrici e
cannoni 9 a
tiro rapido;
2.
seconda linea di arresto, più in alto. 3. terza linea. dall'altura del Fratta,
tra il Semmer e il Kuk ( Cucco in italiano) quota 711, sino allo Jelenik.
(Caviglia pag. 62)