domenica 10 febbraio 2019

Elogio di Camillo


Nel 1972, rientrato dal servizio militare, come membro dell’ Alleanza Monarchica feci in tempo a  votare contro l’adesione del P.D.I.U.M.  al M.S.I. e come membro del F.M.G., battevo la Lombardia in cerca di nuovi frutti.
Camillo è il frutto migliore che io abbia incontrato; Egli era già tra i giovanissimi dell’A.M.
Studente di liceo Lui, insegnante di prima nomina io, entrammo subito in sintonia. Ci univa quel sentimento di amor patrio che si sintetizza nella Monarchia, e che usiamo definire fedeltà al Re e alla Patria.
Il giovanissimo Camillo era continuamente in movimento nell’Alleanza Monarchica ed in generale nel mondo della cultura, della politica e della diplomazia.
Conobbi i Suoi genitori e fui ospite, più volte, nella casa avita di Iseo.
In anni più recenti ho avuto l’onore di essere ospite Suo e della signora Ursula nella casa di Roma, dove conobbi i Suoi figli, ancora bambini, e dove mi rivedo. 
Anch’Egli era venuto a casa ed  aveva conosciuto i miei genitori.
Nel 1998 il grande balzo: Ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta a Sofia, dove da tempo frequentava Re Simeone. 
In veste di Ambasciatore  ha fatto solo del bene.
Negli anni percorremmo strade diverse, a volte con accenti polemici, ma sempre leali, come avviene tra uomini liberi. 
Fummo quindi lontani, poi vicini, poi ancora lontani e finalmente vicinissimi. La sua ultima mail è del 27 gennaio. 
Tra il 2 e il 3 febbraio Egli cessa di vivere.
Generoso,  Camillo ha servito l’Italia e la Monarchia.  
Lavorando sino alle ultime ore di vita  ci ricorda che la morte in ozio stupido non ci può trovare.

Iseo, 6 febbraio 2019

Michele D’Elia, direttore di Nuove Sintesi