Nel 1972, rientrato dal servizio militare,
come membro dell’ Alleanza Monarchica feci in tempo a votare contro l’adesione del P.D.I.U.M. al M.S.I. e come membro del F.M.G., battevo la
Lombardia in cerca di nuovi frutti.
Camillo è il frutto migliore che io abbia
incontrato; Egli era già tra i giovanissimi dell’A.M.
Studente di liceo Lui, insegnante di prima
nomina io, entrammo subito in sintonia. Ci univa quel sentimento di amor patrio
che si sintetizza nella Monarchia, e che usiamo definire fedeltà al Re e alla
Patria.
Il giovanissimo Camillo era continuamente in
movimento nell’Alleanza Monarchica ed in generale nel mondo della cultura,
della politica e della diplomazia.
Conobbi i Suoi genitori e fui ospite, più
volte, nella casa avita di Iseo.
In anni più recenti ho avuto l’onore di
essere ospite Suo e della signora Ursula nella casa di Roma, dove conobbi i Suoi
figli, ancora bambini, e dove mi rivedo.
Anch’Egli era venuto a casa ed aveva conosciuto i miei genitori.
Nel 1998 il grande balzo: Ambasciatore del
Sovrano Militare Ordine di Malta a Sofia, dove da tempo frequentava Re Simeone.
In veste di Ambasciatore ha fatto solo
del bene.
Negli anni percorremmo strade diverse, a
volte con accenti polemici, ma sempre leali, come avviene tra uomini liberi.
Fummo
quindi lontani, poi vicini, poi ancora lontani e finalmente vicinissimi. La sua
ultima mail è del 27 gennaio.
Tra il 2 e il 3 febbraio Egli cessa di vivere.
Generoso, Camillo ha servito l’Italia e la Monarchia.
Lavorando sino alle ultime ore di vita ci ricorda che la morte in ozio stupido non
ci può trovare.
Iseo, 6 febbraio 2019
Michele D’Elia, direttore di Nuove Sintesi