Comunicato stampa
Milano, 9 agosto 2017
I programmi, da anni sono
diventati “linee guida”, vale a dire il nulla, nel quale ciascuno propone agli
studenti ciò che gli pare. In questo nulla entra a pieni titolo la
sperimentazione quadriennale, già condotta alla chetichella.
Sempre uguale il copione: per
abolire il latino nella scuola media, il governo di allora lo rese facoltativo,
nessuno lo scelse più, subito dopo fu abolito formalmente. A maggior ragione
oggi nessuno studente sceglierebbe un istituto di cinque anni. I politici,
Ministro in testa, grideranno al successo della sperimentazione.
I
quattro anni di corso sono una bufala espunta dopo la sperimentazione dello
scientifico 1923-1928 portato a cinque anni, nel 1930, dallo stesso Gentile.
All’estero,
esperienza professionale, la scuola italiana è ancora considerata di alto
livello; non c’è ragione di scopiazzare sistemi che non ci appartengono.
L’ingresso anticipato nel
mondo del lavoro, che nemmeno si vede all’orizzonte, è pretesto ipocrita per
continuare a demolire la scuola pubblica e per disporre nell’industria di
manovali con il colletto bianco.
Considerazione
Il ministro Berlinguer elevò a cinque anni l’efficace istituto magistrale,
sostenendo che quattro non erano adeguati alla società contemporanea; oggi, la
stessa parte politica abbassa a quattro tutto l’impianto, connivente la
cosiddetta opposizione. Chissà perché in agosto …
I docenti universitari, che già si lamentano dell’ignoranza di base dei
loro studenti, saranno soddisfatti. Hanno sotto gli occhi il fallimento della
laurea triennale.
Michele
D’Elia
Direttore
R. di Nuove Sintesi