di Michele D 'Elia
Scrive Gaetano Mosca: " ... in tutte le società a
cominciare da quelle più mediocremente sviluppate... sino alle più colte e più forti,
esistono due classi di persone: quella dei governanti e quella dei governati...
ciò che costituisce la vera superiorità della classe politica, come base di
ricerche scientifiche, è l'importanza preponderante che la sua varia
costituzione ha nel determinare il tipo politico ed anche il grado di civiltà
dei diversi popoli ".
In Italia questa risorsa non esiste più.
Nel 1910 Giovanni Amendola, criticando il giolittismo,
scrisse: "L'Italia come oggi è, non ci piace". La Monarchia colse il
messaggio. La Repubblica
no.
L'apparenza inganna, diceva la mia maestra. Accade oggi al
popolo italiano.
Il Presidente del Consiglio ed il suo Governo sono il
portato di una situazione in cui gli italiani non sanno a che santo votarsi e
credono a chiunque, con campagne ben orchestrate, si presenti come loro
salvatore.
Un livello più alto e preoccupante ci fa considerare il
fenomeno Renzi l'escatologia di un popolo, al quale la politica da decenni ha
tolto i valori che ne erano il fondamento: primo fra tutti il senso dello
Stato, per il quale ciascuno fa la sua parte, sicuro che mentre onestamente
lavora per sé e la propria famiglia, lavora per tutti. E solo questo sentimento
che convince l'impiegato pubblico o privato a ben operare e servire: la
consapevolezza di essere parte integrante di quell'organismo complesso
delicato, che è lo Stato; o, se volete, la società. Questa regredisce o
progredisce con il singolo e viceversa, in continua osmosi. Ma il singolo
cittadino è spesso abbandonato dalle Istituzioni e poco o nulla è considerato
da questi politici, che non hanno né sentimento né cultura né capacità per
governare. Da questi limiti deriva la corruzione che toglie a ciascuno di noi e
soprattutto ai giovani, l'orizzonte. Basti guardare alla scuola con occhio
appena competente, per rendersi conto dello scempio che ne hanno fatto e ne
fanno certi ministri e certi dirigenti di ogni livello, per inseguire le mode
culturali ed il facile successo. Nelle aule, per questa via, non entrano le
regole, il pensiero critico o la cultura, con grave pregiudizio delle centinaia
di migliaia di nostri docenti preparati; e, per me preside, i migliori dei
mondo.
Vediamo alcune situazioni già descritte dalle cronache.
1) Le nomine. Moretti dalle Ferrovie alla Finmeccanica. Ma
non aveva minacciato di andarsene all'estero? E Renzi non aveva rimbeccato lui
ed altri dirigenti, invitandoli a lasciare l'Italia, qualora avessero trovato
di meglio?
E' risuonata la grancassa sulla designazione di numerose
donne ai vertici delle più importanti aziende pubbliche; ma, leggendone i nomi,
si scopre che è una compagnia di giro. Vale a dire che si tratta di gentili
signore da sempre nelle grandi aziende pubbliche e private. Le designate
cambiano solo poltrona, come gli uomini. Renzi dal popolo lavoratore non ne ha
tratta alcuna. La discriminazione continua. Dov'è la novità?
2) L'abolizione delle Province. Impostata dall'ineffabile
governo Monti, ed oggi attuata, è un'operazione di facciata. Questa moltiplica
uffici e poltrone, nomina i consiglieri delle città metropolitane tra i
consiglieri comunali, alcuni dei quali diventeranno membri dei due consessi,
senza la sanzione del voto popolare. Inoltre, il nuovo sistema distrugge almeno
centocinquanta anni di storia nazionale.
Più saggio e meno costoso sarebbe stato abolire solo quelle
province, come MB (Monza e Brianza) o BAT (Barletta-Andria-Trani) ed altre, che
rimangono un insulto all'intelligenza di noi cittadini. Antonio Saitta,
Presidente dell'Unione Province d'Italia, in un'intervista al Corriere della
Sera il 27 marzo scorso, ha definito 'briciole' i decantati risparmi.
3) I caccia F 35. La stessa incertezza governativa notiamo
nella marcia indietro sull'acquisto dei caccia F 35, elegantemente imposta da
Obama.
4) Esodati. Scomparsi.
5) 80 euro. Inutili.
6) I Deputati e i Senatori. I Nominati. Guadagnano troppo e
lavorano poco, posto che alcuni di loro abbiano mai lavorato. Renzi cominci a
tagliare, prima che il numero, gli stipendi. 5000 euro netti il mese bastano e
avanzano.
I competenti contraddittori scatenano l'ira dei renziani,
come dimostra l'attacco del ministro Boschi ai Professori, che giudicano
incostituzionale il Senato dei nominati. Costoro non avranno né dignità né peso
sociale, così come i consiglieri metropolitani. Sulla struttura burocratica
dello Stato è previsto "un colpo di maglio” che la disarticolerà, in
quanto la funzionalità degli uffici dipende da chi ci lavora dentro e non dal
loro numero. Si sanzionino i dipendenti infedeli, dovunque scoperti, nei
ministeri o nel più piccolo ente pubblico. Le regole ci sono. Basta rispettarle
e farle rispettare. Questo è, in prima battuta, compito dei capiufficio, dei
capi servizio, dei dirigenti scolastici, dei provveditorati, delle direzioni
regionali scolastiche, e via dicendo. Vale a dire di coloro che, sul
territorio, sono responsabili anche di una microstruttura alla quale il
cittadino si rivolge. Tutto ciò è attuabile rispettando i diritti
costituzionali e sindacali dei lavoratori. Milioni di onesti dipendenti,
specialmente pubblici, ne sarebbero gratificati.
7) Riforma elettorale. Premesso che siamo convinti
proporzionalisti ed assertori delle preferenze, notiamo che i sistemi
escogitati sull'onda delle cosiddette "mani putite": i maxipoteri a
sindaci, ad ex presidenti di provincia, oggi sindaci metropolitani, condussero
al Mattarellum ed al Porcellum ed ora all'Italicum, che sarebbe meglio
denominare Spurius, in italiano bastardo. Infelice sorte della lingua latina.
Conclusione.
Liberare l'Italia dai falsi idoli è la nostra battaglia.