sabato 3 giugno 2017

Il Re al campo

Vittorio Emanuele III - Il Re soldato.
Un giaciglio prezioso
Per quanto siano numerosi gli episodi su la vita del nostro Re alla fronte, molti di essi e forse i più belli e i più significativi, sono sfuggiti al pubblico, certo senza dispiacere di Sua Maestà, che desidera si parli il meno possibile di lui.
Questo che segnaliamo lo abbiamo tolto da una lettera di un caporale che si trova nel Trentino, lettera indirizzata alla moglie. «È stato a trovarci il Re e alla sua vista l’entusiasmo ci ha invaso. Sai, ho parlato con lui per più di mezz’ora con grande affabilità come parlassi col mio tenente. Egli mi ha chiesto notizie su tutto e specie sui soldati, sulla loro vita e come erano trattati. A sera, mentre stava per lasciarci, un terribile uragano arrestò la sua partenza.
Il Re volle fermarsi con noi e dormì nella nostra baracca e proprio nella mia cuccia. Volevo preparargli un letto meno duro con delle coperte, ma Vittorio Emanuele non volle». Sai cosa mi rispose? “Avete dormito voi per tanto tempo, posso ben dormire io pure. Sono come voi un soldato d’Italia”. Così per una notte dormii con Sua Maestà, il quale riposò come se da tempo fosse abituato a dormire sulla paglia e dormì come dormiremmo noi, senza nessuna differenza.
Vicino al mio giaciglio ho messo una scritta: Qui riposò Vittorio Emanuele III la sera del 9-1-916, ospite mio illustre».


La Domenica del Corriere, 12-19 marzo 1916 

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