sabato 10 marzo 2018

Luca Beltrami, Patriota.


Avevamo visto l’attività di Luca Beltrami a favore dei feriti di guerra attraverso una società da lui fondata e finanziata dal nome rivelatore (“Sempre Avanti Savoia”) ed in seguito una poesia satirica pubblicata sul Guerin Meschino, in questa rivista in una variante, che derideva quei nobili che si recavano al punto di raccolta dei reduci dal fronte, alla stazione centrale, esibendosi in umili servizi a patto che un codazzo di giornalisti fosse presente a testimoniare alla città la loro premurosa presenza. Luca Beltrami offriva ai soldati viveri, generi di conforto, cartoline illustrate perché potessero scrivere ai familiari, e ricordiamoci che allora il loro costo non era irrisorio.

Un’ulteriore testimonianza della sua benefica attività, frammento non insignificante di un fattivo patriottismo, è costituita da un ingenuo disegno (nelle carte di Luca Beltrami di proprietà privata, epistolario, XXV, 6, conservato nella cartella di disegni 19 bis, n.° 54) inviatogli dai feriti di guerra ricoverati all'ospedale Victor De Marchi di Milano, che lo ringraziano “per le tante ore di svago loro procurate e sperano di essere presto onorati da una sua visita”. Vi si vede un cartiglio con il nome dell'ospedale, affiancato da una immagine del Castello Sforzesco di Milano e di un edificio civile, forse lo stesso ospedale; a discendere un insieme di cartigli e di simboli militari a imitazione di quelli in uso negli apparati decorativi; seguono 41 firme, alcune al retto, la maggior parte al verso, dove si trova anche una nota di Luca Beltrami il quale ricorda che Luigi Regis, l'autore del disegno e primo firmatario, aveva compiuto la sua opera nonostante fosse costretto a letto.
Interessante osservare che ai feriti ricoverati in ospedale, a cui non mancavano vitto ed alloggio, l'austero Senatore, alieno da qualsiasi
forma di vita mondana e da tutto quanto apparisse futile, aveva tuttavia ritenuto offrire qualche svago, non un momento ma “tante ore”; resta il rammarico di non sapere in cosa esso sia consistito.
Amedeo Bellini
Emerito del Politecnico, Milano

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