lunedì 13 marzo 2017

Il 1916 in Medio Oriente


di Giovanni Parigi, Università degli Stadi di Milano


Il Medio Oriente, insieme al fronte occidentale e a quello orientale, fu il terzo grande fronte della Prima Guerra Mondiale. Il conflitto investì l’est dell’Anatolia, il Caucaso, la Mesopotamia. Suez, il Sinai, la penisola Arabica e la Palestina, per poi arrivare sino a Baghdad e Damasco. Però, a differenza dei fronti europei, oltre che un conflitto tra  imperi e fra stati, fu anche un conflitto tra popoli, come arabi, turchi, curdi e armeni.
Nel 1916. sul fronte Occidentale, si verificarono tre delle più grandi battaglie della guerra: Verdun, la Somme e lo scontro navale dello Jutland. Senonché. nessuna di queste battaglie ebbe un esito decisivo. Anche sul fronte orientale, nonostante gli iniziali successi dell'offensiva del generale Brusilov, il 1916 non fu un anno di svolta.
In Medio Oriente invece, nel medesimo anno, oltre ad una serie di battaglie comunque non decisive, si verificarono eventi che impressero poi una svolta al conflitto. Infatti, sul Sinai i turchi lanciarono una seconda grande offensiva diretta a conquistare il canale di Suez o, addirittura, arrivare al Cairo: però, i britannici resistettero e contrattaccarono avanzando in Palestina. Qui furono fermati sulla linea fortificata di Gaza, e questo stop spinse gli inglesi a riorganizzarsi, facendo affluire rinforzi e passando il comando al generale Allenby. Invece in Mesopotamia, risalendo il Tigri, i britannici furono fermati ad Al Kut, dove circondati subirono una gravissima sconfitta ad opera dei turchi e delle milizie tribali.
Intanto, sul fronte caucasico, i russi otterranno qualche successo prendendo Erzurum e Trebisonda, e poi attestandosi a Erzincan.
Senonché, nel 1916 in Medio Oriente si verificarono anche due eventi - uno militare e uno politico - di portata storica le cui conseguenze si fanno sentire ancora oggi. Da un lato, infatti, fomentata dagli inglesi scoppiò la Grande Rivolta Araba, dall'altro Londra e Parigi conclusero un accordo segreto, noto come accordo “Sykes-Picot” per la spartizione del Medio Oriente, una volta terminata la guerra.
Infatti, lo sceicco hashemita della Mecca Hussein era stato allettato dalle vaghe promesse dell’Alto Commissario britannico in Egitto, sir Mc Mahon, in merito alla futura creazione di un grande regno arabo che sarebbe sorto dalle ceneri dell’Impero Ottomano. Di conseguenza, anche grazie alla presenza dell’agente inglese Lawrence d’Arabia, si decise a radunare una annata tribale, e insieme ai figli Abdullah e Faisal, di attaccare gli ottomani; dopo un iniziale insuccesso a Medina, nel luglio del 1916 cadeva la guarnigione ottomana della Mecca e lo sceicco successivamente si impadronì del porto di Gedda, strategico perché permise l’arrivo di consistenti rifornimenti britannici provenienti dall’Egitto. I contrattacchi del comandante ottomano Fakhri Pasha. che manteneva forze consistenti a Medina, furono altresì sconfitti grazie all’appoggio aereo-navale inglese.
Nel frattempo, francesi e inglesi stavano negoziando in segreto le reciproche sfere di influenza in Medio Oriente, dove peraltro non prevedevano affatto la nascita del grande stato arabo per cui lo sceriffo Hussein stava combattendo. E da notare che, all'inizio delle trattative, era previsto che anche i russi dovessero ottenere una ampia fascia di territorio nel nord-est della penisola Anatolica; però poi la Rivoluzione bolscevica fece decadere ogni relativa ipotesi.
Furono dunque il britannico Sykes ed il francese Picot a tracciare i confini attuali degli stati del Medio Oriente, ma lo fecero secondo le esigenze di controllo e influenza di Parigi e Londra, e non certo tenendo conto della complessa realtà sociale, religiosa ed etnica mediorientale.
Fu Sykes che, nel dover trovare un confine tra la zona d’influenza britannica e quella francese, guardando una cartina del Medio Oriente disse “Vorrei tirare una riga dalla “i” di Acri all'ultima “k” di Kirkuk. Forse, questa frase basta da sola a spiegare le origini profonde degli attuali conflitti etnici e settari in Turchia, Siria, Iraq, Libano, Palestina e Israele.
Per inciso, alla fine lo sceicco Hussein ebbe un suo regno, ridimensionato a parte della penisola Arabica; il suo regno però durò poco, infatti gli fu strappato da un altro sceicco arabo Abd al Aziz ibn Saud, che nel 1932 si proclamò re dell'Arabia Saudita. Quanto ai figli dello sceriffo, Abdallah diverrà il capostipite della dinastia hashemita tutt'ora regnante in Giordania; suo fratello Faisal, invece, dopo essersi autoproclamato re di Siria, ne sarà cacciato dai francesi. Sarà poi "ripescato” dagli inglesi che lo insedieranno quale re di Iraq.



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