Nel 1916. sul fronte
Occidentale, si verificarono tre delle più grandi battaglie della guerra:
Verdun, la Somme e lo scontro navale dello Jutland. Senonché. nessuna di queste
battaglie ebbe un esito decisivo. Anche sul fronte orientale, nonostante gli
iniziali successi dell'offensiva del generale Brusilov, il 1916 non fu un anno
di svolta.
In Medio Oriente
invece, nel medesimo anno, oltre ad una serie di battaglie comunque non
decisive, si verificarono eventi che impressero poi una svolta al conflitto.
Infatti, sul Sinai i turchi lanciarono una seconda grande offensiva diretta a conquistare
il canale di Suez o, addirittura, arrivare al Cairo: però, i britannici
resistettero e contrattaccarono avanzando in Palestina. Qui furono fermati
sulla linea fortificata di Gaza, e questo stop spinse gli inglesi a
riorganizzarsi, facendo affluire rinforzi e passando il comando al generale
Allenby. Invece in Mesopotamia, risalendo il Tigri, i britannici furono fermati
ad Al Kut, dove circondati subirono una gravissima sconfitta ad opera dei
turchi e delle milizie tribali.
Intanto, sul
fronte caucasico, i russi otterranno qualche successo prendendo Erzurum e
Trebisonda, e poi attestandosi a Erzincan.
Senonché, nel
1916 in Medio Oriente si verificarono anche due eventi - uno militare e uno
politico - di portata storica le cui conseguenze si fanno sentire ancora oggi.
Da un lato, infatti, fomentata dagli inglesi scoppiò la Grande Rivolta Araba,
dall'altro Londra e Parigi conclusero un accordo segreto, noto come accordo
“Sykes-Picot” per la spartizione del Medio Oriente, una volta terminata la guerra.
Infatti, lo sceicco
hashemita della Mecca Hussein era stato allettato dalle vaghe promesse
dell’Alto Commissario britannico in Egitto, sir Mc Mahon, in merito alla futura
creazione di un grande regno arabo che sarebbe sorto dalle ceneri dell’Impero
Ottomano. Di conseguenza, anche grazie alla presenza dell’agente inglese
Lawrence d’Arabia, si decise a radunare una annata tribale, e insieme ai figli Abdullah
e Faisal, di attaccare gli ottomani; dopo un iniziale insuccesso a Medina, nel
luglio del 1916 cadeva la guarnigione ottomana della Mecca e lo sceicco
successivamente si impadronì del porto di Gedda, strategico perché permise
l’arrivo di consistenti rifornimenti britannici provenienti dall’Egitto. I
contrattacchi del comandante ottomano Fakhri Pasha. che manteneva forze
consistenti a Medina, furono altresì sconfitti grazie all’appoggio aereo-navale
inglese.
Nel frattempo,
francesi e inglesi stavano negoziando in segreto le reciproche sfere di
influenza in Medio Oriente, dove peraltro non prevedevano affatto la nascita
del grande stato arabo per cui lo sceriffo Hussein stava combattendo. E da notare
che, all'inizio delle trattative, era previsto che anche i russi dovessero
ottenere una ampia fascia di territorio nel nord-est della penisola Anatolica;
però poi la Rivoluzione bolscevica fece decadere ogni relativa ipotesi.
Furono dunque il
britannico Sykes ed il francese Picot a tracciare i confini attuali degli stati
del Medio Oriente, ma lo fecero secondo le esigenze di controllo e influenza di
Parigi e Londra, e non certo tenendo conto della complessa realtà sociale,
religiosa ed etnica mediorientale.
Fu Sykes che,
nel dover trovare un confine tra la zona d’influenza britannica e quella
francese, guardando una cartina del Medio Oriente disse “Vorrei tirare una riga
dalla “i” di Acri all'ultima “k” di Kirkuk. Forse, questa frase basta da sola a
spiegare le origini profonde degli attuali conflitti etnici e settari in
Turchia, Siria, Iraq, Libano, Palestina e Israele.
Per inciso, alla
fine lo sceicco Hussein ebbe un suo regno, ridimensionato a parte della
penisola Arabica; il suo regno però durò poco, infatti gli fu strappato da un
altro sceicco arabo Abd al Aziz ibn Saud, che nel 1932 si proclamò re
dell'Arabia Saudita. Quanto ai figli dello sceriffo, Abdallah diverrà il
capostipite della dinastia hashemita tutt'ora regnante in Giordania; suo fratello
Faisal, invece, dopo essersi autoproclamato re di Siria, ne sarà cacciato dai
francesi. Sarà poi "ripescato” dagli inglesi che lo insedieranno quale re
di Iraq.
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