lunedì 4 dicembre 2017

GORIZIA VAL BENE UNA BIRRA

di Michele D'Elia

La battaglia di Gorizia rientra in un quadro politico-diplomatico, che dalla conferenza di Chantilly, del dicembre 1915, si va modificando. L'Italia ha bisogno di un grande successo militare e psicologico. La presa di Gorizia aprirebbe la strada di Trieste, eliminerebbe la minaccia dell'invasione da oriente e darebbe forza politica al governo Boselli, insediatosi il 19 giugno 1916. dopo la caduta di Salandra. Ora è guerra di logoramento per entrambe le coalizioni. Vincerà chi avrà maggiore '‘‘capacità di durata’’.

I DUE VOLTI DELLA BATTAGLIA: GORIZIA SANTA E MALEDETTA

La sagra di Santa Gorizia Gorizia. Anonimo, 1916
«... Quanti mesi! Tutti i giorni
si diceva: «Si va,
si rompe la diga,
si piglia la città santa.
Domani soneranno a distesa
I cannoni per la sagra
Di Santa Gorizia.»...
O mie belle brigate:
Brigata Casale
Brigata Pavia
Undicesimo, Dodicesimo,
Ventisettesimo.
Ventottesimo fanteria:
è l’ora, è l'ora
della rivincita!...»(1)

«La mattina del cinque di agosto
si muovevano le truppe italiane
per Gorizia, le terre lontane
e dolente ognun si partì.
O vigliacchi che voi ve ne state
con le mogli sui letti di lana,
schernitori di noi carne umana,
questa guerra ci insegna a punir.
O Gorizia, tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza:
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu..».(2)

Prologo
31 luglio. Linea isontina austriaca. “La linea austriaca dell 'Isonzo era imperniata alle teste di ponte di Tolmino e di Gorizia, tra le quali si protendeva il saliente di PIava (3) Tale linea dallo Smogar (nord-est del Monte Merz); procedeva verso sud per lo Sleme e il Mrzli, tagliava l'Isonzo un chilometro ad ovest di Tolmino, e lambiva il margine occidentale delle alture di Santa Maria e Santa Lucia, coprendo così l'Isonzo il corrispondenza della confluenza dell'Idria, e dello sbocco delie due arterie: rotabile di valle Idria, e ferrovia di Val Bacia (Piedicolle). I rilievi di Santa Maria e Santa Lucia, oltre a tate funzione di naturale copertura, facevano sistema con le alture del Mrzli... Le teste di ponte di Tolmino e di Gorizia rappresentavano quindi, per il nemico, gli sbocchi verso la pianura friulana delle grandi arterie, [strada da Postumia a Lubiana] e per noi la porta di entrata alle vie di facilitazione verso Sava. Ne conseguiva che le operazioni principali, d'attacco e di difesa, dovevano necessariamente gravitare attorno a Tolmino ed a Gorizia". (L'Esercito lt.... pagg. 34-35) Il gen. Egon Zeidler, ha 51 anni, comanda la piazzaforte di Gorizia e la 58a Div., 18.000 forti e fedeli dalmati; Zeidler è
il maggiore esperto di fortificazioni ed ha reso la città un campo trincerato ritenuto imprendibile. Un modello oggetto di studio.
Il 31 luglio a Gorizia. A Monsignor Francesco Castelli, vescovo della città, preoccupato della sorte di Gorizia, Zeidler risponde: "Olii siamo sicuri Monsignore! Sicurissimi. Le posso dire con animo tranquillo che non passerà neppure il diavolo. Dal Sabotino a Lucinico è sorto tale un sistema di fortificazioni che nessun esercito potrebbe sfondare... " (4). Con tale certezza il Comandante va in licenza a Vienna. Mentre così ragiona Zeidler, il comandante la 3° Armata. Emanuele Filiberto Duca d'Aosta, ordina l’azione dimostrativa per il 4 e 5 agosto.


Agosto. C’è forse una guerra in corso? “Una calura quasi insopportabile incombeva sull’Isonzo. Era il periodo più caldo dell’anno, i giorni a cavallo tra luglio e agosto, quando in altri
tempi l’uva cominciava a inturgidire sui vigneti del Podgora e il granturco, giù nella pianura, era alto quanto un uomo; il periodo in cui le città e i villaggi, quando la vita si svolgeva in pace, interrompevano l’attività quotidiana con una lunga pausa meridiana; era il periodo dell’attesa e della maturazione, in cui il paesaggio goriziano era calmo e raccolto in sé, come una donna che porti in grembo la sua creatura... ”.(5)
3 agosto. Prima della battaglia. L’attacco a Gorizia non può essere frontale, perché non avrebbe possibilità di successo, esistendo apprestamenti difensivi ben consolidati e studiati: caverne, gallerie sotterranee, rifugi corazzati e vie di fuga la rendono imprendibile. Bisogna distrarre il nemico manovrando; perciò il Comando della 3a Armata ordina un’azione dimostrativa nel settore di Monfalcone, il 4 e 5 agosto. L’attacco a Gorizia sarà sferrato il 6. La 12a Div., ten. gen. Marazzi, VI Corpo d’Armata, ten. gen. Capello, deve condurre l’azione di forza per sfondare la linea nemica. Marazzi con documento Prot. n.° 6766 R.S. del 3 agosto 1916, così declina il suo progetto: “L’azione ha per scopo generale un attacco travolgente, partendo dalle attuali posizioni, giunga sino ai ponti del fiume e prenda piede sulla sponda sinistra dell’Isonzo... La Divisione è così schierata: nel piano tra la ferrovia compresa e Villa Fausta compresa la brigata ‘Pavia’;
Tra la ferrovia esclusa e la 11° Div. la brigata Casale i reggimenti delle Brigate schierati per ala... a grandi linee l'attacco delle fanterie deve così procedere: in primo tempo contro le difese nemiche del Calvario e contro quelle del piano gettandosi risolutamente sulle trincee nemiche. Dal piano si deve avanzare risolutamente sui ponti. Inoltre parte delle truppe scendenti dal Calvario investiranno il Podgora da sud: in secondo tempo... si dovrà attaccare q. 240 mirando a gettarsi risolutamente al di là dell'abitato di Podgora, investendolo da ovest. Mentre così opera la nostra Divisione, parte delle truppe della 11°, scendente da Grafemberg, investiranno I’abitato di Podgora da nord. Il segno dell'attacco sarà dato da me, e l'istante preciso in cui sferrare l'avanzata contro q. 240 è affidato all’intuito del comandante della Brigata Casale, che me ne avviserà subito. L'azione è quindi concentrata in modo che le irruzioni si integrino a vicenda.
Qualsiasi difficoltà incagli per avventure un reparto, non deve per nulla ritardare l'azione degli altri nell'assalto travolgente che forma un sol tutto...”, (op cit. L’Esercito II  Documenti

Voi. III. pag 99) Riusciamo a tenere segreta la puntigliosa preparazione del progetto d'attacco. Favoloso!

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